Problemi durante l'accesso ad una share di rete Windows 2000 con Windows 7

Mi sembra impossibile da immaginare, ma nel 2013 ci sono ancora PC di produzione con Windows 2000. Ed ogni volta mi sento dire: "Ma funziona benissimo, è veloce e quindi non lo cambio"... il ragionamento è calzante, peccato che Windows 2000 non abbia più nessun supporto da Microsoft e praticamente neanche da tutte le software house del mondo. Non parliamo poi della mancanza di aggiornamenti di sicurezza... Ad ogni modo, oggi mi sono ritrovato con una share di rete sotto Windows 2000 che non veniva acceduta correttamente da un PC Windows 7. Le credenziali per il login erano corrette eppure nulla da fare. Dopo qualche tentativo mi sono accorto che gli orologi si sistema non era sincronizzati. O per meglio dire, ho notato che Windows 2000 che non ha un client NTP di default era sfasato di un ora e mezza avanti. Dopo aver corretto l'ora in Windows 2000, tutto è tornato a funzionare. 😉

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Aggiornare ESXi tramite PowerCLI

Tempo fa scrissi un po' in cui spiegavo come aggiornare un host ESXi tramite SSH, ora vediamo come ottenere il medesimo risultato passando però per VMware PowerCLI. Il che si traduce nell'utilizzo di powershell e di alcune cmdlets ad-hoc per VMware. Nel mio caso specifico ho utilizzato i seguenti comandi per aggiornare un host ESXi dalla versione 5.1 alla 5.1 Update 1. La prime operazioni da portare a termine sono l'installazione di PowerCLI sul PC che utilizzeremo per l'aggiornamento e lo scaricamento della patch dell'hypervisor. Tutte le patch possono essere scaricate da questo portale. Una volta scaricata l'ultima patch la dobbiamo "buttare", così come l'abbiamo scaricata, senza scompattare l'archivio nel datastore dell'host ESXi. Per fare questo personalmente utilizzo vSphere web client, ma questa operazione può essere fatta anche con il vecchio client, oppure tramite SCP. All'interno del datastore vado a creare una cartella patches che conterrà tutti gli eventuali patch in formato .zip o .vib. Ora apriamo la VMware PowerCLI e diamo la seguente cmdlet per collegarci all'host, o ad VMware vCentral Server. ((Con le parentesi angolari vado ad indicare dei segnaposto che devono essere rimpiazzati con valori corretti prima di dare il comando.)) Connect-VIServer -Server <nome/indirizzo-host> -User <admin> -Password

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Impossibile ridimensionare una partizione tramite gestione disco in Windows

Nella giornata di ieri ho dovuto mettere mano allo schema delle partizioni di Windows 8 per far posto ad una distro Linux. Senza passare per programmi di terze parti, di cui l maggior parte sono a pagamento, ho utilizzato l'editor delle partizioni incluso in Windows (Win + R -> diskmgmt.msc). Non sarà l'utility più versatile che esista ma per la semplice operazione di riduzione che dovevo fare è più che sufficiente. Premo sul comando riduzione e subito mi compare un errore in cui mi vien detto: "Impossibile avviare il servizio". Mhhhh, interessante. Faccio una ricerca veloce su Google per vedere quali servizi di Windows ha bisogno l'utility di partizionamento. Dopo qualche minuto scopro che fra tanti il servizio "Ottimizzazione unità" deve essere attivo. Lo stesso servizio che attiva le funzionalità di deframmentazione del disco. Tale servizio però nel mio caso era completamente disattivato in quando avendo un SSD non necessito di deframmentare il disco. Infatti in moltissime guide per ottimizzare Windows su disco a stato solito viene consigliato di disattivarlo. Per risolvere il disguido basta mettere il servizio in modalità manuale e attivarlo temporaneamente. Completata l'operazione di partizionamento è possibile disattivarlo di nuovo.

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Questa sì che è integrazione fra sistemi!!!

Piccolo post riflessivo su come dovrebbero andare le cose nel mondo dell'elettronica di consumo. Per spiegarvi cosa intendo vi voglio raccontare cosa mi è successo poco fa. Vi premetto che quello che seguirà non è assolutamente niente di straordinario, anzi è l'esatto opposto. Io sono un vero amante della musica, praticamente quando sono davanti al PC, per il 95% dei casi sto anche ascoltando musica. Come player audio uso il fantastico Foobar2000, ed ovviamente da bravo androidiano uso la corrispettiva apps foobar2000 controller. Ma arriviamo al nocciolo della questione. Poco fa stavo ascoltando della musica ad un volume non troppo consono al vivere in appartamento. Questo può far intuire che non avrei potuto sentire la suoneria del cellulare nemmeno se lo avessi dietro l'orecchio. Ma in realtà cos'è successo? Semplice, l'applicazione allo squillo ha inviato il segnale di stop a foobar. Interrompendo la riproduzione e permettendomi di rispondere senza dover abbassare il volume o interrompere la riproduzione manualmente. Al termine della chiamata tutto riparte da dove si era fermato. Esempio molto semplice che può far intuire dove stiamo andando, o per lo meno dove siamo diretti. Immaginate un comportamento del genere applicato alle apparecchiature di uso più comune, ad esempio:

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Unmount di un datastore NFS da ESXi 5.x

Oggi mi sono trovato davanti alla necessità di dover fare l'unmount di due datastore NFS da un server ESXi. Tramite la web gui dando il comando unmount l'operazione non andava a buon fine, indicandomi che il datastore era attualmente in uso. La prima cosa che ho pensato è che questo fosse causato da qualche ISO montata su alcune VM risiedenti nei datastore da rimuovere, ma niente da fare era tutto OK. Facendo una piccola ricerca mi imbatto in questa KB. La seguo alla lettera e il problema è risolto in baleno. Ricapitolando. Attiviamo il servizio SSH dell'host ESXi sulla quale vogliamo effettuare l'operazione di rimozione. ((Per fare questo basta selezionare l'host, andare alla tab "Configuration" e selezionare "Security profiles". Qui ci basterà premere attivare il servizio SSH. A servizio attivo ci comparirà un warning, è naturale e questo sta ad indicare una potenziale falla di sicurezza. Ci basterà stoppare il servizio SSH una volta terminato il lavoro.)) Tramite client SSH autentifichiamoci sull'host e diamo il comando: esxcli storage nfs list Verranno listati tutti i datastore NFS registrati sull'host. Prendete nota del nome dei datastore che volete eliminare e date il comando: esxcli storage nfs remove -v Dato questo comando al

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Octopress: il blogging framework per hacker

A blogging framework for hackers penso sia abbastanza autoesplicativo. I framework di microblogging statici mi sono sempre sembrati strani. Agli albori di internet esistevano solo pagine statiche poi con l'introduzione di CGI, php e altri linguaggi interpretati sono nate le pagine dinamiche che hanno consentito di dar vita a servizi impossibili da realizzare utilizzando sole pagine statiche. E questo ha introdotto tanti (forse troppi) problemi di sicurezza. 😀 Ed ora nel 2013 ritorniamo alle pagine statiche. Dopo aver provato Octopress però mi si sono schiarite le idee. Per piccoli siti e blog queste soluzioni sono veramente ottimali. In primis permettono di ottenere una sicurezza senza eguali, praticamente non offrono nessun appiglio a chi tenta di violare il sito. In secondo luogo, sempre per il fatto che l'intero sito è composto da pagine statiche, la velocità ne risente particolarmente. Ci sono svariati benchmark online tra WordPress e Octopress, e i risultati... ok sono prevedibili :D. Il primo per funzionare necessita dell'interpretazione di migliaia di righe di codice PHP e l'interrogazione di un database MySQL, l'altro invece è un insieme di pagine html, STOP. Ovviamente ci sono anche degli aspetti negativi. Essendo appunto un sito statico senza un database nel quale salvare

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return MySQL db size tramite CLI

Se siete dei fanatici CLI, oppure non volete utilizzare phpMyAdmin ecco qui la query che dovete dare per visualizzare sul terminale la dimensione di uno o più database. SELECT table_schema "DB Name", Round(Sum(data_length + index_length) / 1024 / 1024, 1) "DB Size in MB" FROM information_schema.tables GROUP BY table_schema;

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info: mpt raid status change on debian

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in questo errore su una Debian 7 in ambiente virtuale senza i VMware tools: This is a RAID status update from mpt-statusd. The mpt-status program reports that one of the RAIDs changed state: Cosa molto strana dato che il sistema non fa uso di RAID. Si tratta semplicemente di una vm con un disco virtuale. Il messaggio è però abbastanza seccante in quando ad ogni login ssh ci si ritrova davanti tale notifica. Risolvere il problema è semplice e basta dare i seguenti comandi come root: /etc/init.d/mpt-statusd stop echo RUNDAEMON=no > /etc/default/mpt-statusd update-rc.d -f service Done...

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Indicizzare una share di rete in Windows 7 e Windows 8

Ho iniziato a scrivere questo howto per poter in qualche modo poter indicizzare i contenuti di una share di rete. Sfortunatamente ho scoperto che la cosa non è proprio possibile. E' possibile forzare l'aggiunta di cartelle su share di rete nelle raccolte di Windows. Queste tuttavia non verranno indicizzate e quindi non sarà possibile effettuare nessuna ricerca tramite il menù start. Ci sarà sicuramente qualcuno che reputa questa funzionalità utile, secondo il mio punto di vista però se non è possibile ricercare non ha nessun senso aggiungere nelle raccolte di Windows una cartella su una share di rete, non basta un semplice collegamento? Che delusione... Se mi sto sbagliando (e lo spero vivamente) sentitevi liberi di scrivermi nei commenti. 😉

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Ho traslocato...

Mi ero ripromesso di farlo, ed alla fine eccomi. Già l'anno scorso ho fatto l'errore di rinnovare il dominio web di questo blog su Aruba. Finalmente dopo quasi 4 anni me ne vado... 😀 Dico "quasi" perchè in realtà il dominio mi sarebbe scaduto tra qualche mese ma ho visto una buona occasione e l'ho colta al volo. Aruba è diventato negli anni un "troiaio". Tra l'overbooking dei server, la lentezza e la scarsità di features non mi capacito del fatto che sia uno dei più grandi webhoster italiani. La cosa che più mi fa innervosire dei servizi offerti da Aruba è che ti fanno pagare TUTTO, qualsiasi funzionalità. Anche magari quelle più basilari mentre alcune non te le offrono direttamente... tipo la gestione dei DNS. Su Aruba mi sembra di essere in una concessionaria di qualche auto di lusso e come optional il porta bicchieri te lo danno con 500€ in più. Onesto direi. Pochi giorni fa mi sono imbattuto in questo post, l'offerta sembrava interessante e ho deciso di provarla. Soprattutto sono stato spinto dalla curiosità, nel provare qualcosa di nuovo e quindi sono passato a SiteGround per il web hosting mentre per registrare e gestire il dominio

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