DISCLAIMER: Vi ricordo che le modifiche software alla ROM portano alla cessazione della garanzia, la procedura quindi è a vostro rischio e pericolo. Non mi assumo la responsabilità di eventuali danni ai vostri terminali. NOTA: Questo procedimento non implica wipe dei dati. Il CF-Root non è una custom ROM bensì un kernel modificato. Nessun dato verrà cancellato durante il procedimento. La procedura di ROOT non è difficile, e a parer mio è quella più indolore. Partiamo con il dire che nell'immenso forum di XDA sono presenti numeroso kernel che garantiscono i privilegi di root al nostro S2. Hanno nomi diversi, ma sotto sotto fanno tutti, chi più chi meno, lo stesso lavoro. Alcuni si basano su kernel originali e aggiungono solo il root ( come il CF-Root ) altri invece usano kernel custom adatti per esempio all'overclock o all'undervolt. Io fra tutti ho scelto il CF-Root per semplicità e perchè si basa su kernel originale. Tutto sommato le ROM ufficiali Samsung per questo terminale non hanno grossi problemi, anzi sono ottimizzate ad ottimi livelli. Infatti prima di effettuare il root ho voluto utilizzare la ROM stock per circa 2-3 settimane senza incorrere in nessun problema o mancanza. Per portare a …
Autore: Andrea Giacomin
DISCLAIMER: La seguente guida è rivolta a coloro che hanno un minimo di esperienza nel campo dell'elettronica. Il jig è disponibile anche online al costo di pochi euro. Non mi assumo nessuna responsabilità nel caso arrechiate danno al vostro terminale. NOTE: Recentemente ho scoperto quest'ottima apps per dispositivi Android: ElectroDroid, presente il codice colore dei resistori e le schematiche delle varie porte, proprio quello che ci serve in questo progetto. Ovviamente nell'apps è sono presenti molte altre features. Da provare! Oggi per la rubrica DIY vediamo come realizzare un USB jig per Samsung Galaxy S ed S2. Per prima cosa vediamo di spiegare cos'è e cosa serve. Il jig USB non è altro che un connettore micro-USB B con due dei 5 connettori cortocircuitati da una resistenza con un valore ohmico preciso, ma dato che siamo nel campo dell'elettronica, "valore specifico" non ha proprio senso, basta cercare di avvicinarsi a questo valore il più possibile. E ha cosa serve? E' presto detto. Il jig USB sostanzialmente serve per due motivi: il primo, rendere il telefono genuino, in modo che possa tornare in assistenza, senza che questi si lamentino del fatto che voi abbiate smanettato con la ROM. La Samsung, nella …
Sono da poco passato ad Android, e provengo dall'ormai vetusto Windows Mobile 6.5, quindi il gap generazionale tra OS è davvero notevole. Detto ciò vorrei condividere con i miei lettori ((seppur pochi =()) un paio di difetti, più che difetti li chiamerei "scocciature", che ho incontrato in Android nelle mie prime ore di utilizzo. I costruttori ti terminali Android stanno prendendo una strada completamente opposta a quella che Microsoft si è prefissata con il suo nuovo Windows Phone 7: ossia limitare agli OEM la possibilità di modificare il sistema. Questo ad un primo impatto si traduce nell'impossibilità di avere un interfaccia proprietaria, infatti tutti i Windows Phone in commercio hanno ben in mostra l'interfaccia originale Microsoft a piastrelle. In Android questo invece non accade, e praticamente ogni OEM ha la sua interfaccia, per non parlare poi di tutte quelle alternative. Questo comportamento non è totalmente sbagliato, in quanto dimostra già da subito la libertà concessa dai terminali Android. Di fatto, Android, non pone nessun limite agli OEM, e quest'ultimi sono liberissimi di personalizzare il sistema come meglio credono. Il rovescio della medaglia invece sta nel fatto che tutte queste personalizzazioni vanno ad influire sull'aggiornabilità del prodotto, fatta eccezione per gli …
Probabilmente in pochi avranno bisogno di questa funzione, ma a quei pochi torna davvero utile. Io ho due account Google, il primo è sotto gApps Business e quindi alcuni servizi mi sono interdetti, ad esempio il più recente Google+, ed un altro account canonico su cui ho appunto l'account di Google+. Certamente è una scocciatura dover aprire un altro browser per poter accedere al mio profilo, ed in più non ho la possibilità di utilizzare i famosi +1. Ovviamente c'è sempre la possibilità di disconnettersi con un account ed accedere con l'altro, ma solo poche persone non sane di mente prenderebbero in considerazione questa opzione. Fortunatamente Google offre un servizio di accesso simultaneo utilizzando due o più account. Una manna dal cielo nel mio caso. In più tramite un URL hack che troverete in fondo si può al volo da un account ad un altro. MITICO!!! Per prima cosa andate nelle impostazioni del vostro account. Qui troverete un'impostazione "Accesso simultaneo" di default disattivata. Premete quindi su modifica. Selezionate "Attiva" e mettete la spunta sulle 4 caselle sottostanti, magari dategli anche una letta. 😀 Con queste semplici mosse avrete attivato l'accesso multiplo con più account. Ora per switchare tra un account …
Per configurare Opera in modo che alla pressione della combinazione CTRL + F5 tutte le tabs vengano ricaricate basta aggiungere un record nelle impostazioni delle scorciatoie da tastiera. Andiamo in Impostazioni -> Preferenze e poi nella tab Avanzate. Poi andiamo nella voce Scorciatoie, in basso a sinistra e premiamo sul tasto modifica ( quello più in basso ). Espandiamo la voce "Application" e premiamo in tasto Nuovo. Ora nella prima colonna scriviamo: Platform Windows-Unix-MCE, F5 ctrl E nella seconda: Reload all pages Done... 😉 …
Premetto che non ho eseguito personalmente il procedimento, in quanto non uso Office 2010. Tuttavia date le numerose fonti, la guida dovrebbe funzionare alla perfezione. Il procedimento di integrazione, o slipstream in gergo, non è per niente complicato. Basta solo armarsi di un po' di pazienza ed avere una buona connessione ad alta velocità. Posizionatevi in C: e create una cartella Office2010, all'interno create le seguenti subdirectory: DVD, SP1, files. Copiate ora l'intero contenuto del dvd di Office 2010 nella cartella DVD, a processo completato scaricate il SP1 per la vostra versione di Office 2010. x86 SP1 for Microsoft Office 2010 | x64 SP1 for Microsoft Offce 2010 A download terminato posizionate il file nella cartella C:\Office2010\SP1 e rinominatelo in sp1.exe ( per semplicità, e per mantenere gli stessi patch con entrambe le versioni ). Premete la combinazioni di tasti Win + R ( oppure Start -> Esegui ) e all'interno della text box scrivete la seguente stringa: C:\Office2010\SP1\sp1.exe /extract:C:\Office2010\files Accettate la licenza d'uso e vi ritroverete con una sfilza di files nella cartella C:\Office2010\files, copiateli tutti nella cartella C:\Office2010\DVD\Updates. Ecco il gioco è fatto. Ora potete effettuare il setup oppure creare un'iso e masterizzare il tutto. Avete appena integrato SP1 in …
Come con Windows 7 può tornare utile installare Windows XP da chiavetta USB. Ed anche in questo caso tornano utili diverti tool che svolgono questo lavoro. Questi tool difficilmente funzionano con ISO di Windows XP custom o unattented, ossia con software aggiuntivi e preattivate. Fin'ora sono riuscito a far andare ( tramite PE Builder ) solo una versione di XP SP3 con tutti gli update fino a giugno. Se vi imbattete in una BSOD all'avvio o in una dll mancante durante l'installazione la causa è da attribuire a questo fatto. Per le custom ISO bisogna ancora utilizzare il vecchio e classico CD. I metodi che io ho trovato sono questi qua sotto, in ordine di "difficoltà": WinToFlash, il software non è gratuito ma nella sua versione freeware ci permette di fare quello di cui abbiamo bisogno. Il wizard è semplicissimo, selezioniamo: sorgente, destinazione e VIA. WinSetupFromUSB, scaricate la versione 2.2.2. Anche con questo metodo in 2-3 passaggi abbiamo la nostra chiavetta pronta. USBMultiBoot.cmd, con questo già si passa da GUI a CLI. Potete trovare una guida passo-passo in questo post di Geekissimo. PE Builder e UltraISO, sicuramente la più complicata procedura fra le quattro. Per prima cosa bisogna creare una …
Effettuare il boot da USB non è un opzione nativa di VMware Workstation ( almeno nella versione attuale 7.1.4 ), per fare questo è possibile utilizzare un piccolo workaroud. Scaricate Plop Boot Manager da questo indirizzo e scompattate il file .iso presente nell'archivio. Ora impostate la macchina virtuale in modo da fare il boot da iso, selezionando ovviamente la iso appena estratta. Prima di avviare la macchina virtuale entrate nei settaggi della macchina virtuale, nella sezione "USB Controller" e mettete la spunta su "Show all USB input devices". Ora avviate la macchina e vi comparirà un nuovo boot menù, in cui è presente la voce USB. Buona virtualizzazione 😉 …
Approfitto del successo di questo post, per tornare a parlare di multi monitor. Questa tecnica è sempre più diffusa, grazie all'abbassamento dei prezzi degli LCD e soprattutto alle nuove generazioni di schede video che consentono di gestire tranquillamente 4-5 monitor per schede. In più con l'affermarsi della tecnologia SLI o Crossfire, rispettivamente di NVIDIA e ATi, diventa sempre più facile formare array con numero monitor. Oggi giorno è facile trovare schede che integrano 2 uscite DVI e una HDMI. Ad esempio la ATi ha rilasciato un prodotto, ATi Eyefinity 6, con ben 6 porte mini DisplayPort in grado di gestire 6 pannelli contemporaneamente. Bisogna però separare l'uso professionale da quello videoludico. Ovviamente con un numero maggiore di pannelli LCD anche la risoluzione massima consentita aumenta. Si può arrivare facilmente a risoluzioni dei 2000-3000 pixel per lato. Questo potrebbe diventare un problema nell'ambito videoludico, in quanto a maggiori risoluzioni corrisponde un sostanziale decremento prestazionale. Questo si riduce ad una diminuzione di fps in-game. Ovviamente questo non dipende solo dalla risoluzione, ma anche dal tipo di gioco, dalla sua ottimizzazione, e soprattutto dagli effetti applicati al gioco stesso ( mi riferisco all'AA, AF, qualità delle texture, ombre, ecc., tutte quelle impostazioni che …
La Sony farà pur dei computer dal design molto accattivamente, ma quando si parla di driver le cose prendono improvvisamente una piega diversa. (( Senza parlare del fatto che i driver audio, nel mio caso, erano corrotti sul lato server. )) Sony diffonde i driver per i prodotti VAIO sotto forma di eseguibili. Questi installano praticamente tutto, driver + software. Ed io che sono un patito dell'installazione manuale ho le mani legate. Questi setup non sono scompattabili con il classico WinRAR o 7-zip, e non si può accedere facilmente ai file dei driver contenuti. Durante l'installazione i file vengono automaticamente scompattati nella cartella Temp in AppData. Ma ormai il setup è completato, e poco importa avere i driver se tutto è stato installato. Esiste tuttavia un metodo. Basta utilizzare questo software: Universal Extractor, disponibile in versione install e binary. L'utilizzo è semplicissimo. Avviate il programma e selezionate l'exe del driver da scompattare. Date Ok, e selezionate WUN Unpacker ( Scompattatore WUN, in italiano ). Vi comparirà una cosa del genere, attendete ed a fine processo avrete una cartella con i singoli file al posto del setup. Ora potrete installare tutti i driver manualmente. Mi spiace Sony... per oggi ho vinto …